mercoledì 2 maggio 2012

Il trasloco




La Zucca Bacata trasloca. Dopo un anno e poco più di diecimila contatti cambia casa. Siete tutti invitati al nuovo indirizzo...

http://alessiozucchini.com/

lunedì 30 aprile 2012

Porte Rosse

C'è uno stadio che è più mitico di San Siro. Mi ci sono affezionato da bambino e non l'ho più dimenticato, si chiama lo stadio delle "Porte Rosse".
L'origine del nome è controversa. C'è chi tira in ballo ragioni politico-ideologiche: il rosso del vecchio PCI. Chi, meno poetico e più concreto, fa notare che il colore delle porte un tempo era rosso appunto.
Niente righe di gesso a delimitare il campo. I contorni segnati da una collinetta e da un torrente, un affluente del Tevere.
Ogni volta che qualcuno rinvia è una sfida contro la corrente. Se perdi, il fiume si porta via la palla.
Alle "Porte Rosse" si gioca una volta a settimana, la domenica mattina verso le 10,30. 

martedì 24 aprile 2012

Club Italia


Club Italia è un progetto sperimentale di Federvolley. Le giovani promesse della pallavolo vengono fatte giocare insieme in una squadra, Club Italia appunto.
Ragazzi di 19-20 anni, solo italiani, niente stranieri.
Partecipano al campionato di serie B, non vengono promossi, non retrocedono. Giocano e fanno esperienza contro squadre vere.
L'allenatore è Maurizio, un signore di 38 anni con un passato in Serie A. Lo conosco perché i suoi figli vanno all'asilo con mia figlia, almeno fino a fine mese. Si perché tra una settimana Maurizio e la sua famiglia tornano a Milano.
Club Italia chiude.
Nonostante i 32 punti realizzati questa stagione (contro i 9 della scorsa), nonostante i giovani qui giochino e crescano sereni, senza pressioni.
I grandi club premono per avere i ragazzi e la Federazione non può competere contro di loro, non può pagare più di tanto, soprattutto in tempi di crisi. 
Tra pochi giorni non incontrerò più Maurizio, non passeremo più quei 5-10 minuti davanti all'asilo a parlare di pallavolo e giornalismo.
Maurizio parte ma con lui non se ne vanno soltanto sua moglie e i suoi due figli. Con lui se ne va un progetto intelligente, un investimento sul futuro, sui giovani, sullo sport e forse su un paese migliore.

domenica 22 aprile 2012

Il falsario

“Volevo fare l’artista, poi la vita ha deciso diversamente”. Adolfo Kaminsky non ha mai dipinto quadri o modellato sculture ma di opere d’arte ne ha fatte parecchie. Ha stampato migliaia di passaporti, carte d’identità, certificati di nascita e di battesimo. Tutti falsi.
Kaminsky ha lavorato per gli ebrei in fuga dai nazisti, per gli antifranchisti spagnoli, per i rivoluzionari latinoamericani. Ha salvato vite.
Figlio di ebrei russi emigrati in Germania, oggi ha 86 anni e vive a Parigi. Un libro scritto dalla figlia racconta la sua storia.
Costretto a nascondersi, a scappare dai rastrellamenti, dalle persecuzioni, ha lavorato in un laboratorio clandestino. Ha studiato la chimica, la fotografia, la pittura, il disegno, la calligrafia. Ha aiutato gente qualsiasi e personaggi importanti come Giangiacomo Feltrinelli e Daniel Cohen-Bendit.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è stato prima reclutato dai servizi segreti francesi, poi ha collaborato con gli indipendentisti algerini.
Estro e ideali. Tanti sacrifici e un record di cui andare fiero: nessuno è mai stato arrestato perché scoperto con documenti falsificati da lui.
Vere opere d’arte.

lunedì 16 aprile 2012

SAMO


«Una notte stavamo fumando erba ed io dissi qualcosa sul fatto che fosse sempre la stessa merda, The Same Old Shit. SAMO, giusto? Immaginatevi: vendere pacchi di SAMO! È così che iniziò, come uno scherzo tra amici, e poi crebbe.»

Jean-Michel Basquiat racconta così la nascita dello pseudonimo con cui taggavano i graffiti lui e il suo amico Al Diaz.
Writer, pittore, Jean Michel Basquiat è uno dei più geniali artisti contemporanei. Ha portato i murales dalle strade alle gallerie d'arte.
E' morto nel 1988, ucciso da un'overdose, aveva solo 28 anni.
SAMO fece la sua comparsa sui muri di New York nel 1977. Erano gli Stati Uniti, erano gli anni settanta ma SAMO si adatta bene anche all'Italia di oggi. 
Calza a pennello.
Per quello che vediamo in parlamento, per quello che vediamo ogni giorno nelle nostre città, per quello che vediamo ogni giorno in televisione.
SAMO.
The Same Old Shit. 

giovedì 12 aprile 2012

La ricetta perfetta

Metti un regime in crisi di credibilità interna, metti un governo in crisi di credibilità internazionale. Mescola bene tutto, ecco la ricetta perfetta per una guerra.
Trenta anni fa il conflitto delle isole Falkland (Malvinas, detto all'argentina).
Il 2 aprile del 1982 la giunta militare di Buenos Aires, nel pieno di una pesante crisi economica, gioca la carta del nazionalismo e ordina l'invasione dell'arcipelago. Un pugno di terra immerso nell'Oceano Atlantico, al largo delle coste meridionali dell'Argentina, ma sotto il controllo del Regno Unito.
A Londra il primo ministro Margaret Thatcher vive un momento difficile, è in bilico. Viene contestata dall'opposizione laburista ma anche dal suo stesso partito, dai conservatori. All'estero il prestigio della Gran Bretagna non è più quello di un tempo.

domenica 8 aprile 2012

Buenos Aires 451

All’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires c’è un capannone gigantesco. Un capannone talmente pieno che non si riesce nemmeno ad entrare. Impilati in pacchi di cartone di tutte le dimensioni ci sono più di un milione di libri. Volumi provenienti da tutto il mondo, bloccati da settimane alla dogana.
“Tutta colpa dell’errata interpretazione di una recente normativa”, ha spiegato il segretario del Commercio argentino. Secondo questa legge, prima di realizzare un’opera commerciale, occorre certificare che gli inchiostri impiegati non contengano più dello 0,06 per cento di piombo.

sabato 7 aprile 2012

Diversità


Sono a Londra, è mattino e con mia figlia guardo i programmi per bambini della BBC. C'è Mr. Tumble, un signore sui 45 anni, un po' grassottello, che fa il clown. Ma non è lui a catturare la mia attenzione, a colpirmi sono i suoi compagni di giochi. Sophie, Claire e Tyron hanno sui 9, 10 anni. Tyron e Sophie sono su una sedia a rotelle, Claire ha la sindrome di Down.
L'idea della trasmissione è di far passare una giornata particolare a bambini particolari. Insieme agli istruttori saltano sui tappeti elastici, giocano a curling (più o meno le nostre bocce) pattinano sul ghiaccio in carrozzella.
Mr. Tumble gioca, scherza, parla nella lingua dei segni per farsi capire dai bambini non udenti ma soprattutto racconta ai più piccoli la diversità con naturalezza.
Mia figlia guarda rapita e fa mille domande: vuole sapere perché quei bambini non possono saltare, correre e pattinare sulle loro gambe. Mr. Tumble dura mezz'ora e quando finisce quasi mi dispiace. Mia figlia vorrebbe vederne un altro ma non c'è.
Cambiamo canale, grazie al satellite possiamo vedere anche la televisione italiana.
Facciamo un po' di zapping tra tv pubblica e privata, non c'è grossa differenza. Mente alla BBC si racconta ai bambini  la diversità, da noi c'è chi cucina la carbonara con le noci, chi tiene in braccio un canguro di pochi mesi, chi risolve il giallo dell'anno...
Non posso non farmi una domanda: chi sono davvero i diversi?

lunedì 2 aprile 2012

Ve lo buco sto pallone

Un Tango 5.000 lire, un Super Tele 1.500 lire. Quando ero piccolo erano questi i prezzi della felicità. Il mercato dei palloni da calcio era stabile. I prezzi erano fissi e la qualità si pagava.
Il Tango era bianco e nero, gomma dura, pesante, buon controllo. Il Super Tele lo fabbricavano di tutti colori, plastica fina, leggero, ingestibile. In gergo si diceva che “andava con il vento”, ed era vero. Sapevi da dove partiva il tiro, impossibile capire dove sarebbe andato a finire.
La scelta della palla non era solo una questione tecnica, era un fatto di classe sociale. Aristocrazia versus proletariato. In mezzo ovviamente c’era la borghesia, c’era il Super Santos. 3.000 lire e un solo colore: l’arancione. Né troppo spesso né troppo fino, né troppo pesante né troppo leggero. Era una palla per tutte le stagioni. Se il Tango era il pallone della destra e il Super Tele quello della sinistra, il Super Santos stava al centro, era democristiano.
Chi azzerava le divisioni politiche, economiche e sociali era la mia vicina di casa, la signora Boco. Lei non credeva né nel libero mercato né nello stato sociale, era un’anarchica, era un’autarchica: completamente autosufficiente. Coltivava un orto con insalata, fagioli, piselli, cipolle, patate, carote. E poi aveva galline, piccioni, tacchini e conigli.

mercoledì 28 marzo 2012

Buon compleanno Zucca

La Zucca Bacata compie un anno.
Questo blog è nato il 28 marzo del 2011 a Ventimiglia. Ero lì per lavoro, a seguire la storia dei tunisini che volevano raggiungere la Francia.
Dopo un viaggio nel Mediterraneo con barche di fortuna erano arrivati a Lampedusa, avevano attraversato tutta l'Italia e cercavano di superare il confine per raggiungere parenti e amici.
La Francia però non li voleva e aveva chiuso le frontiere. Ma i ragazzi del Maghreb erano determinati, non si arrendevano, ci provavano in tutti i modi: in treno, a piedi, a nuoto, arrampicandosi sulla montagna e rischiando la vita sul passo della morte.
Una notte ho attraversato la frontiera con loro, siamo arrivati insieme a Mentone e proprio in quel momento ho avuto la sensazione di vivere una storia importante, una di quelle che ti ricordi.